Limoni e limonate

Se la vita ti da dei limoni (aspri), tu fanne una limonata (dolce, dissetante e rinfrescante). 
Certo, ti serviranno uno spremiagrumi, un po’ di zucchero e un po’ di ghiaccio se fa caldo; ma il concetto è chiaro: puoi trasformare le sfighe in qualcosa di buono. 
E i limoni lasciati lì, marciscono dopo un po’. 


Crisi e adattamento
Quando la tua vita riceve uno scossone così forte da mettere tutto in crisi, pensa che, per quanto terribile, stai avendo l’occasione di imparare la sottile arte della resilienza: ovvero resistere agli urti, adattandosi, piegandosi se serve, ma senza spezzarsi in due, o tre, o in milioni di pezzettini.
Impari che non sta scritto da nessuna parte che la vita dev’essere facile. 
Perché, davvero, non lo è. 
Ma tu puoi diventare così forte, adattabile e resistente che, accada quel che accada, alla fine, resisterai nella tempesta come un albero secolare che ne ha viste di rotture di rami, cadute di palle, ehm foglie, grandinate e nevicate. 
Lui resta lì, perché è parte della natura, è parte del Tutto, esattamente come le nevicate, le piogge e le gelate. E lui lo sa, semplicemente le affronta.
Le sfighe, così come le gioie, sono parti del Tutto. Accettalo e go with the flow, segui il flusso.


Perdita e nuovo spazio
Perdere qualcuno o qualcosa a cui tieni molto, che sia un’occasione o un grande amore, è un’esperienza molto dolorosa, a volte naturale e inevitabile, a volte prematura o violenta, a volte necessaria per poter star bene. 
Diventa un’opportunità di creare nuovo spazio. Spazio per innamorarsi di nuovo, spazio da dedicare a se stessi, spazio per ascoltarsi, spazio per piangere, riflettere e capire. 
A volte perdiamo il superfluo, ciò che ci soffoca, ma non ne eravamo consapevoli prima. 
Devi creare un vuoto, per avere poi un pieno. 
Un po’ come il cambio guardaroba. Ci hai mai fatto caso a quante cose hai e quante cose ti servono o usi abitualmente? Averle ti fa stare bene. Prova a buttare ciò che non è essenziale. Ti sentirai leggero.


Rottura e cambiamento
Quando qualcosa si rompe: o lo aggiustiamo oppure ne prendiamo uno nuovo. 
Non continuiamo a provare ad usarlo ancora e ancora se non funziona.
Sai che si fa quando non se ne può più? Si cambia. 
Il cambiamento è una costante della vita. Resistervi rende tutto più doloroso. Se le cose non stanno andando bene, incaponirsi non serve a nulla, ma cambiare strategia forse sì.
Spesso è proprio la rottura (anche degli ammenicoli) che ci fa capire che quello che stavi facendo non andava bene, non che TU non vada bene, ma solo gli strumenti e i mezzi che hai a disposizione forse sono un po’ da aggiustare o proprio da rivedere integralmente. 


Dolore e trasformazione
I miglioramenti non arrivano mai senza fatica. 
Chiedetelo alle star di Instagram: che fatica svegliarsi alle 5 del mattino, farsi trucco e parrucco per poi tornare alle 7 a letto, farsi un selfie con su scritto #BuongiornoMondo, #IWokeUpLikeThis, #SonnoNeAbbiamo?. E’ dura essere naturalmente perfette.
Chiedetelo a chi passa in palestra molte ore per costruirsi il fisico dei suoi sogni, fosse una montagna di muscoli, un vitino da vespa o il tono muscolare necessario per riprendere a camminare dopo un brutto incidente. Ci vuole fatica, sudore, dolore e determinazione.
Il dolore è necessario per trasformarci in qualcos’altro, in qualcosa di più forte, elastico, resistente oppure malleabile, morbido. 
No pain, no gain.


Palla curva ed espansione
Il baseball ci dà una bellissima immagine della vita. 
La palla curva è una palla a effetto, ovvero, sembra che vada in una direzione e invece, zaac, cambia improvvisamente traiettoria e tu resti lì fermo, inerme, imbalsamato come il fagiano che svetta fiero sopra l’armadio a casa di amici miei.
Questa imprevedibilità può insegnarti ad aprire la mente, ad espandere il tuo campo visivo (e mentale) per essere pronto a gestire i cambiamenti di rotta e a non dare nulla per scontato, reagendo prontamente. 
Shit happens, get over it.


Caduta e cambiamento di direzione
Incespicare, cadere, ruzzolare come una pallina giù per le scale o proprio sfrangiarsi sugli scogli come l’acqua di un oceano parecchio vigoroso può darci l’occasione di fermarci un attimo a contemplare il fallimento e capire molte cose come ad esempio se la direzione in cui stavi andando va ancora bene per te. Perché questa potrebbe essere una buona occasione per cambiarla.
E se non fossi caduto, non ci avresti mai pensato. A volte fallire è una fortuna.


Potresti obiettare che la faccio facile mentre picchietto sui tasti del mio computer e scrivo questo articolo. 
In realtà, la faccio molto difficile, ma, come sempre, dipende tutto da te. Come non mi stancherò mai di ripetere. 
Se non sai come fare, chiedi aiuto, ma fai qualcosa. 

Non saper fare una cosa non è una buona scusa per non fare nulla. 

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