Vademecum sull’amore (da portare tecum)

Ogni vademecum che si rispetti prevede una lista di pillole di saggezza. 
Queste sono le mie, ma essendo un argomento ampio come l’ego di un capo di stato di cui non ricordo il nome, non è finita mica con questo post.

Premessa: con certe persone, in alcune relazioni sentimentali, sarebbe meglio un bel “vaderetrum”, sta a voi discernere se è il vostro caso.

Perché in Amore mi va sempre male?
Che tu ci creda o no, potrebbe non essere soltanto sfortuna nera, anche perché la sfortuna ha una miriade di colori in cui si presenta; a volte potresti metterti in scacco matto da solo/a per esempio scegliendo sempre lo stesso tipo di partner.
Lodo la tua coerenza, comunque.
Spesso scegliamo inconsciamente ciò che in qualche modo ci è familiare e sappiamo gestire, anche se si tratta di qualcosa di doloroso o non appagante. Il perché? Chiediamolo a mamma e papà che ci hanno dato una prima ideuzza di come si sta in coppia o in relazione con noi. Persino l’assenza o la presenza di un genitore ci predispone a scegliere un partner con determinate caratteristiche una volta cresciuti.
Se invece ritenete di aver avuto dei genitori innamoratissimi e felici, siete fregati comunque, perché potrebbe essere che rincorriate una perfezione che capita una volta ogni cent’anni. E se anche i nonni si amavano alla follia, e i nonni dei nonni pure, allora statisticamente, voi sarete l’eccezione. Mi sembra diabolicamente sensato.

L’amore è una cosa semplice
Se una persona ti vuole, te lo dimostra, se non lo fa è perché non ti vuole o non ci riesce. Se non ti vuole o non ci riesce, per te deve essere uguale. Sei davvero convinta/o di volere una persona che fa fatica ad amarti? Perché mai dovresti volere questo? Esistono gli psicologi per curare i disturbi affettivi, non rubarmi il lavoro, perchè sarebbe lavoro nero o non retribuito, ma ad alto indice stressogeno.
Hai una vita sola, datti la possibilità di essere felice.

L’amore fa bene, se ti fa male, non è amore
Se ti devi impegnare per stare bene con lui/lei, non è amore; se trovi impossibile o davvero difficile conciliare il tuo carattere con quello del/lla tuo/a partner, non è amore; se devi pregarlo/a per vedervi, non è amore; se ti senti sbagliata/o per il tuo partner, non è amore.
L’amore è quando un lui imperfetto incontra una lei imperfetta e si trovano deliziosamente imperfetti, ma se ne fregano perché sanno che la perfezione non esiste, e che naturalmente ognuno amerà l’imperfezione dell’altra/o a giorni alterni e se non gioca la Juve o fanno X Factor.

Non ti innamorare del “potenziale” di qualcuno
Non è vero amore se la persona che ami deve cambiare per andarti a genio. Non parlo del lasciare la tavoletta del water alzata/abbassata o di trovare adorabili i pranzi e le cene coi parenti squinternati, parlo di cambiare modo di essere, di vedere la vita e amare.
Amare la persona che l’altro/a sarà “finalmente-un giorno-forse-se si impegna-quando crescerà”, significa amare ciò che intravedi nell’altra/o come possibilità, non amare quello che realmente è la persona. Quindi quello che provi non è giustificato da dati di realtà, ma da una tua personalissima fantasia. 
Se per essere felice l’altro deve cambiare, allora sei innamorata/o di un fantasma e io conosco solo Casper (che è minorenne), Beetlejuice (lo preferivo in versione Batman) e quello che va all’Opera (che palle non poter ascoltare la deep house).

I segnali di allarme non vanno silenziati
Spesso vediamo subito cosa non va nell’altra persona. Dopo un po’ scegliamo inconsciamente, e pure consciamente ,di ignorare queste informazioni. 
Abbiamo un sesto senso e non ne traiamo beneficio. 
Non mi sembra una genialata, anche perché nove volte su dieci, a posteriori confermiamo ciò che sapevamo già da prima.

Credi agli schemi di comportamento che si ripetono, non alle scuse
Un uomo che continua a farti del male e si scusa, ha la stessa credibilità del fondoschiena naturale di Kim Kardashian o del fatto che le patate fritte sono verdure. No. No e poi no. Il suo continuare a “sbagliare” presuppone la complicità della vittima dello sbaglio, che saresti tu. Scusarsi, non deve essere il facile e scontato pronto intervento al tuo cuore ferito o allo zigomo arrossato.

Ricorda quanto vali
Il tuo valore non si adegua alle leggi di mercato, all’usura, all’invecchiamento o alla penuria di materiale umano interessante con cui intrattenersi.
Ricorda che non ci sono saldi nei negozi delle grandi marche, al massimo fanno un piccolo sconticino ai clienti più affezionati, di solito, irrisorio.
Se la tua autostima è bassa o addirittura se la gioca in dimensioni con la signora Minù o quello spilungone di Pollicino, ricordati che la fiducia in se stessi va costruita e non è mai troppo tardi per farlo.

Non abbassare i tuoi standard
Non accontentarti. Non hai bisogno di una/un badante emotivo per essere felice, anche perché la felicità non te la dà nessuno se nemmeno tu riesci a dartela. Voglio dire, se fai fatica tu a sapere come essere felice, come cavolo pensi possa riuscirci qualcun altro?


Quindi, in alto i cuori! Che se li mettete in basso, succede di solito che ve li calpestano.

E dopo non dite che non vi avevo avvisato.

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